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L’ottava versione di MAIA AI è una meraviglia

Non è solo un aggiornamento, e neppure una semplice intelligenza artificiale generativa

Non è solo un aggiornamento, e neppure una semplice intelligenza artificiale generativa. Con l’uscita dalla fase beta, MAIA V8 rappresenta oggi uno degli ambienti AI più sofisticati, modulari e tecnicamente raffinati mai realizzati in Europa. Sviluppata da Synapsia-AI, azienda italiana controllata da DT Socialize Holding di Daniele Marinelli, la piattaforma si fonda su un’architettura proprietaria pensata per garantire interoperabilità tra moduli specializzati e una personalizzazione estrema, partendo da un principio tanto semplice quanto disatteso nell’AI commerciale: il controllo dei dati deve restare in capo all’utente.

Dal punto di vista computazionale, MAIA adotta un framework cognitivo proprietario denominato MAGIQ, che combina modelli LLM addestrati internamente con moduli TTS, di sintesi vocale e visione artificiale, coordinati da una logica Mixture of Experts (MoE). L’idea di fondo non è nuova, ma la realizzazione è radicale: ogni modulo – linguaggio, codice, immagini, voce, logica argomentativa – può essere attivato in modo dinamico da un hub centrale che ne ottimizza l’uso rispetto al tipo di input ricevuto.

Questo consente alla piattaforma di adattarsi con precisione a casi d’uso anche molto differenti, senza dover sovraccaricare un unico modello monolitico.

Nel cuore di MAIA troviamo la Neural ID, una rete neurale adattiva che memorizza pattern d’uso, preferenze e strategie di interazione dell’utente, permettendo un affinamento continuo delle risposte. Rispetto ai sistemi stateless basati su prompt, MAIA V8 consente una vera e propria persistenza delle interazioni, che diventa utile non solo nel tutoring, ma anche in ambiti come la generazione di codice, la consulenza documentale o la profilazione semantica di corpus testuali. La Neural ID non è solo una scorciatoia per evitare di riscrivere comandi, ma un layer cognitivo in grado di apprendere in modo verticale su ogni utente, con logiche di memoria episodica, semantica e contestuale.

Un altro elemento tecnico distintivo è l’integrazione della Retrieval-Augmented Generation (RAG) all’interno della funzione Ufind. Qui MAIA compone le sue risposte consultando simultaneamente il proprio knowledge base interno, i file personali dell’utente caricati sulla piattaforma e una serie di bricks, cioè crawler intelligenti capaci di interagire con fonti web, e-commerce, database e repository privati. La gestione della molteplicità delle fonti, tipicamente problematica nei modelli autoregressivi, viene mediata dal framework MAGIQ che ne uniforma la restituzione nella chat, preservando coerenza, pertinenza e tono.

L’esperienza utente è stata riprogettata sia su desktop sia in ambiente mobile. L’interfaccia Text Mode, in particolare, consente di modificare prompt e risposte direttamente nel flusso della chat, mantenendo l’interattività ma con un controllo editoriale avanzato. Le risposte possono essere calibrate su tre livelli: dirette, bilanciate o profonde. Il livello più elevato non è solo un output più lungo, ma una costruzione ragionata, spesso con riferimenti a fonti aggiornate se si attiva il Web Update.

A questo si affianca Image Mode, un motore multimodale dove si può dialogare con la macchina per ottenere immagini coerenti con descrizioni testuali e immagini guida di riferimento, regolando anche stile, inquadratura e proporzioni. Le immagini generate, in MAIA V8, possono essere richiamate anche all’interno delle risposte testuali per illustrare visivamente concetti tecnici o passaggi di codice.

E parlando di codice, la modalità Focus Coding introduce una gestione intelligente della programmazione in linguaggio naturale. L’utente può richiedere codice in Python, HTML, SQL, CSS o JavaScript e decidere se ricevere solo lo script oppure una spiegazione passo passo delle scelte sintattiche effettuate dal modello. Questo approccio è pensato sia per developer junior che vogliono imparare, sia per utenti esperti che desiderano uno strumento di accelerazione produttiva.

A livello semantico, il motore riconosce anche errori logici nei prompt e suggerisce refactoring dei blocchi di codice, adattando lo stile alle linee guida eventualmente caricate tramite MAIA Studio.

Proprio MAIA Studio, evoluzione della funzione Uknow, consente di creare una intelligenza artificiale personalizzata a partire da documenti, dataset, manuali o link. Il sistema genera una AI interrogabile privata, capace di ragionare secondo le logiche espositive del materiale di base, replicando terminologie e strutture argomentative tipiche di un dominio specifico. Questo consente applicazioni in ambito aziendale, scolastico, editoriale e legale, dove l’AI può diventare il front-end intelligente di un archivio specialistico. Ogni AI privata è condivisibile tramite link pubblico o accessibile solo all’utente creatore, mantenendo la gestione dei dati all’interno dell’ecosistema MAIA.

Sul piano architetturale, la differenza più sostanziale rispetto alle versioni precedenti è l’uscita definitiva dalla beta, accompagnata da una UI tradotta in 9 lingue e dalla disponibilità della piattaforma su iOS, Android, browser desktop e web app mobile. A livello etico, Synapsia ha pubblicato le sei regole di addestramento del framework LLM, con attenzione a bias, trasparenza, anonimizzazione, documentazione e revisione continua dei dataset. MAIA V8 inoltre non impiega i dati degli utenti per il training, nemmeno in forma anonimizzata, scelta che la distingue in modo netto dalle policy delle big tech americane.

Questa versione porta con sé anche una portata industriale: Synapsia-AI è oggi protagonista di un progetto da 2,5 miliardi di dollari per la costruzione delle cognitive cities di Abu Dhabi. L’AI di MAIA fungerà da motore semantico per la gestione in tempo reale di infrastrutture, parcheggi, emergenze e dati urbani. In questo contesto, è stata annunciata anche una partnership strategica con Negg Group, realtà italiana leader nella cyber intelligence, che integrerà le proprie tecnologie di sicurezza all’interno del framework cognitivo della piattaforma, garantendo protezione e resilienza nei nuovi contesti urbani digitali.

Per Daniele Marinelli, CEO di DT Socialize Holding, “MAIA non è solo un assistente virtuale, ma rappresenta una nuova visione della tecnologia dove l’utente è al centro di un ecosistema sicuro e rispettoso della privacy. Il suo modello tecnologico all’avanguardia basato su MAGIQ e Neural ID lo rende uno strumento unico nel panorama delle AI contemporanee, a dimostrazione di come un’azienda italiana possa non solo competere con i colossi tecnologici globali, ma anche proporre soluzioni innovative che rispondono alle esigenze più urgenti della società digitale moderna.”

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