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5 errori nel link building da non sottovalutare

Sviluppare una buona strategia di link building può rivelarsi una sfida piuttosto ostica se non si tengono nel dovuto conto molti fattori di rischio, tra cui la reputazione del sito linkato e i cosiddetti ‘precedenti’.

Ecco dunque una lista dei 5 più comuni e sottovalutati errori che si commettono nel linkare da e versositi web, i quali potrebbero rivelarsi mine vaganti invece di miniere d’oro.

1. Giudicare un sito da linkare soltanto dal PageRank.

L’autorità di un sito web è molto più rilevante di un mero indicatore come il PageRank, tralaltro neppure molto attendibile, seppur ancora molto gettonato. Non è neppure appurato se il PageRank influenzi davvero le SERP, dato che capita spesso di vedere siti web piazzati ai primi posti nei risultati con un PageRank più basso rispetto ai risultati a seguire. Per valutare l’autorità di un sito, potete iniziare utilizzando OpenSiteExplorer di SEOmoz, e poi di verificare con mano (visitando il sito come un utente medio) e scoprire se esso soddisfa certi requisiti, tra i quali: il sito presenta le informazioni con uno stile conciso e corretto? Può essere utile ai miei clienti? C’è molto feedback dai visitatori?

2. Linkare in uscita o farsi linkare usando singole parole chiave (o ripetute).

Il punto chiave di una strategia di link building di successo risiede in un profilo backlink naturale. Ogni sito web vi linkerà a modo suo, dunque è bene non forzare troppo le cose; meglio evitare di chiedere ai webmaster e ai blogger di linkarvi con ancore diverse, a meno che quelle in uso siano spammose. Il mix perfetto per un profilo backlink naturale vede l’alternarsi di nome e cognome, nome, azienda, parole chiave di un certo contenuto, parole del titolo e così via.

3. Porsi come meta milioni di link (o altre cifre pericolose).

A parte il fatto che ottenere troppi link in entrata tutti in una volta può insospettire i motori di ricerca sulla legittimità delle azioni intraprese, porsi obiettivi troppo alti può distogliervi da un’analisi accurata dei miglioramenti nelle SERP e portare più danno che beneficio. E` bene, invece, analizzare i backlink dei concorrenti e porsi come meta un 2-3% in più rispetto ai loro link in entrata, in modo da non perdersi nei meandri di una strategia di link building confusionaria o pericolosa. Concentrate le energie su obiettivi piccoli ma il più possibile duraturi.

4. Ottenere soltanto link verso la homepage.

I vostri visitatori sono attratti innanzitutto dai contenuti del vostro sito, non tanto dalla vostra homepage. E i contenuti stanno su post o pagine singole, interne. Fate in modo di attrarre buoni backlink soprattutto sulle vostre pagine interne: saranno loro a conferire un buon PageRank anche alla home.

5. Focalizzare l’attenzione soltanto sui primi concorrenti apparsi nelle SERP.

Studiare il comportamento dei concorrenti basandosi soltanto sui primi risultati nelle SERP non è un buon metodo di analisi, innanzitutto perché i concorrenti per le keyword nei posti a seguire potrebbero già stare sviluppando una buona strategia di link building, e in secondo luogo perché potrebbero esserci concorrenti ben piazzati per altre keyword. E` bene fare un’analisi a tutto tondo senza escludere i bordi.

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