Anche se superfluo, ricordo che per URL shortening (alla lettera “accorciamento degli URL”) si intende una tecnica utilizzata per accorciare lunghi indirizzi (URL) in link di pochi caratteri.
Ormai, servizi che consentono di realizzare tutto ciò ne trovate a iosa, ma vi sarete imbattuti in link provenienti da goo.gl e bit.ly. Logicamente, la crescita dell’interazione fra utente e Social (basta solo pensare ad un servizio di micro-blogging come Twitter) ha favorito l’uso di questa tecnica per ovii motivi, ma la domanda potrebbe nascere decisamente spontanea : qual è l’impatto di questi link sul SEO?
Il problema si poneva in misura ridottissima fino ad un anno fa sia perché era una tecnica poco utilizzata sia perché Twitter e altri Social erano quasi completamente ignorati dai motori di ricerca. Ora le cose son decisamente cambiate. E quindi, quanto Page Rank, tanto per dirla in modo chiaro, passa un link accorciato del tipo goo.gl?
Provo a riassumere in due righe la risposta che fornisce Google in un nuovo video guida a cura del solito Matt Cutts. Cutts afferma che quasi tutti i servizi ‘url shorteners’ utilizzano il redirect “301” per far giungere l’utente alla pagina di destinazione appropriata, e, quindi, questo verrà considerato da Google in modo analogo ad un link classico e ‘pulito’ passando PageRank alla pagina di destinazione che, come dice Matt riceverà anche una sorta di ‘promotion social’ per ogni amici/followers del tweeter originale.
Inoltre, cosa non da poco anche questa, tutti i dati SEO (come ad esempio l’anchor text, la posizione sulla pagina, e così via) saranno trasferiti dall’origine alla destinazione. Tutto questo, come Cutts è pronto a ricordarci, però è subordinato ad esempio al fatto che, siti come Twitter hanno il tag nofollow sui link in uscita. Ciò non significa che i links siano irrilevanti, però.
Insomma, finalmente una risposta definitiva su una questione davvero spinosa!
